Kintsugi

Kintsugi tradizionale

Il Kintsugi (kin-oro, tsugi-riparare) è un’antica arte di restauro nata in Giappone intorno al 1400. Questa tecnica utilizza solo materiale di origine naturale e, in particolare, alla base di tutte le lavorazioni c’è la resina di un albero (Rhus verniciflua, la stessa pianta da cui si ricava la lacca orientale che siamo abituati a vedere – soprattutto in rosso o in nero); con questa metodologia di restauro le linee di frattura vengono messe in evidenza con polveri di metalli preziosi (solitamente oro o argento) ma non solo: è possibile usare anche lacca di vari colori o ottone e stagno, con costi decisamente diversi.

Per scelta mi dedico esclusivamente all’antica arte del Kintsugi tradizionale che nulla ha a che vedere con quello che viene chiamato “kintsugi moderno” che risulta essere un semplice incollaggio con colla bicomponente e porporina e che, purtroppo, spesso genera confusione e svilisce questa tecnica meravigliosa.

I passaggi per eseguire una riparazione kintsugi sono tanti e i tempi di lavorazione lunghi, a volte lunghissimi, ma il risultato non delude mai.

Gli oggetti restaurati col Kintsugi possono essere utilizzati per contenere cibi e bevande e questo fa una grande differenza rispetto alle tecniche occidentali che consentono un recupero estetico ma non funzionale degli oggetti.

Con il Kintsugi possono essere restaurati oggetti in ceramica, vetro, pietra e legno.

Negli ultimi anni, inoltre, il Kintsugi ha acquisito, anche per la nostra cultura, il valore simbolico della resilienza e della capacità dell’uomo di “mettere oro sulle proprie ferite” perché sono proprio queste a renderci persone più forti, uniche e preziose.

Tipi di intervento e finitura

Kintsugi: (kin-oro, tsugi-riparare) le fratture vengono ricoperte con polvere d’oro puro. L’oro utilizzato è sostanzialmente di due tipi: maru-hun con una finitura più lucida e resistente o keshi-hun più satinata.

Gintsugi: (gin-argento, tsugi-riparare) le fratture vengono rifinite con polvere d’argento; anche in questo caso, come per l’oro, abbiamo i due tipi di finitura maru-hun e keshi-hun.

Urushi-tsugi: (urushi-lacca, tsugi-riparare) sulle fratture vengono applicati vari strati di lacca che può essere scelta fra vari colori.

Makie: è possibile eseguire con lacca colorata (o metalli) decorazioni sulle integrazioni e/o sulla ceramica stessa.

Yobi-tsugi: in caso di parti mancanti è possibile inserire pezzi di ceramica (o vetro) diversi ottenendo così una sorta di “collage” molto particolare e spesso di grande valore estetico.