Chi sono
Mi chiamo Barbara Flavia Di Matteo e mi sono diplomata nel 1992 all’Istituto per l’arte e il restauro di Firenze con la specializzazione in ceramica e pietre.
Subito dopo il diploma ho cominciato una collaborazione con la Soprintendenza Archeologica per la Toscana e l’Opera della Primaziale Pisana per il recupero di tutto il materiale antico conservato negli edifici della piazza dei Miracoli (museo dell’Opera e Camposanto monumentale), lavoro al quale mi sono dedicata per oltre dieci anni. In seguito mi è stata affidata sempre dall’Opera Primaziale Pisana la manutenzione ordinaria di tutte le opere lapidee conservate al Camposanto Monumentale. Contemporaneamente ho lavorato al recupero (pulitura, incollaggio e catalogazione) di materiale di scavo (di epoca etrusca, romana e greca) per la Scuola Normale Superiore e per la Soprintendenza oltre che al restauro di manufatti ceramici e lapidei per collezionisti privati. Dal 2003 ho eseguito anche restauri di tipo “estetico” per privati e antiquari.
Ho tenuto nel frattempo lezioni di restauro dei materiali ceramici ai corsi di aggiornamento per insegnanti riconosciuto dal provveditorato agli studi di Pisa.
Dal 2015 ho cominciato ad interessarmi al Kintsugi, all’inizio quasi esclusivamente per i risultati estetici e perché non ho mai amato il restauro cosiddetto antiquario che nasconde le fratture e la storia degli oggetti. Poi, via via che apprendevo questa tecnica, me ne sono completamente innamorata: mi piace che faccia vedere la storia degli oggetti, che ne renda preziose le cicatrici e che ridia valore a cose spesso destinate ad essere buttate via.
Collaboro con vari ceramisti, organizzo corsi in varie città (Firenze, Bologna, Castelnuovo don Bosco…) e insegno kintsugi all’Istituto per l’Arte e il Restauro – Palazzo Spinelli di Firenze e alla Scuola Ceramica di Montelupo Fiorentino.
Mi piace utilizzare queste tecniche ancestrali e che tutto il materiale che uso provenga dalla natura; mi piace che gli oggetti che restauro possano essere riutilizzati completamente (anche per contenere cibi e bevande) e apprezzo ogni singolo passaggio del lunghissimo lavoro necessario per ridare loro vita. Infine mi piace la libertà che questo tipo di lavoro mi offre: è possibile scegliere fra molte decorazioni e finiture (ci sono svariati tipi di oro, di argento, di metalli e molti colori di lacca), le fratture possono essere più o meno marcate, le linee più o meno in rilievo. Insomma il tempo che dedico al Kintsugi è un regalo prezioso che la vita mi ha fatto.